martedì 1 agosto 1995

Tre Racconti

TRE RACCONTI
GUSTAVE FLAUBERT



Gustave Flaubert
(Rouen, 12 dicembre 1821 – Croisset, 8 maggio 1880) è stato uno scrittore francese. È considerato l'iniziatore del naturalismo nella letteratura francese ed è conosciuto soprattutto per essere l'autore del romanzo Madame Bovary e per l'accusa di immoralità che questa opera gli procurò.
 
 
 
 "Un cuore semplice" racconta la vita di Félicité, una domestica semplice e devota che dedica la sua esistenza agli altri senza chiedere nulla in cambio. Serve fedelmente Madame Aubain, affrontando dolori e perdite, tra cui la morte del nipote, del suo unico amore e della padrona. Trova conforto nel suo pappagallo Loulou, che, dopo la sua morte, viene imbalsamato e diventa per lei quasi un simbolo religioso. Sul letto di morte, Félicité ha una visione del paradiso in cui Loulou appare come lo Spirito Santo, suggellando la sua fede ingenua e pura.
 
 
"La leggenda di san Giuliano Ospitaliere" di Gustave Flaubert narra la vita di Giuliano, un nobile destinato sin dalla nascita a un grande destino. Crescendo, sviluppa una passione sfrenata per la caccia e, a causa di una profezia che lo avverte che ucciderà i suoi genitori, fugge lontano. Anni dopo, inconsapevolmente, uccide davvero i genitori e, sconvolto dal rimorso, si ritira a vivere come eremita. Dedica la sua vita all'aiuto dei viandanti, finché un giorno accoglie un lebbroso che si rivela essere Cristo, il quale gli concede la salvezza e lo porta in paradiso. 


"Erodiade" di Gustave Flaubert racconta la storia della principessa Erodiade e della sua figlia Salomè, ambientata alla corte di Erode Antipa. Il racconto si concentra sull’attesa dell’arrivo di Giovanni Battista (Iaokanann), profeta che minaccia il potere di Erode con le sue predicazioni. Salomè, affascinata e respinta dal profeta, danza per Erode e, su istigazione della madre, chiede come ricompensa la testa di Giovanni Battista. Il racconto si conclude con l'esecuzione del profeta, in un’atmosfera carica di tensione, misticismo e crudeltà.
 
 





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