YOGA per una salute perfetta
KARIM SHIFAN
PREMESSA
Senza
nulla togliere a coloro che hanno raggiunto le vette contemplative dello yoga,
è possibile raggiungere ugualmente uno stadio per così dire intermedio, trovare
un significato di compromesso. Si tratta cioè di intendere lo yoga non come
superamento della limitatezza umana ma come valorizzazione di questo limite;
uno stadio che ci permette di prendere coscienza fisica e dinamica di noi
stessi.
Noi
usiamo compiere alcune operazioni fondamentali della nostra esistenza che ci
appartengono così tanto che molte volte vengono eseguite inconsciamente a occhi
chiusi.
Noi
subiamo queste situazioni, lasciamo che si compiano e ne perdiamo il senso
genuino. Lo yoga è innanzitutto ricerca di verità, quindi analisi di realtà,
introspezione e induzione di ciò che è al di sopra dell'uomo.
Vediamo
i momenti umani :
IL RISVEGLIO
Ha
il significato di qualcosa che non si arresta mai; c'è sempre un'alba nel mondo
e con essa l'uomo esce da un oceano di buio e di vuoto, cioè di sensazioni
dolci e impalpabili. L'uomo con l'alba torna a rinascere e si reinserisce nella
realtà. Ma la realtà che incombe esige di essere affrontata bruscamente per non
perdere un istante del dono prezioso che gli attimi di vita ci offrono.
Recarsi
quindi al lavabo per questioni mattutine.
Lo
yoga crea in noi ordine.
ALLONTANAMENTO E FISSAZIONE
Seduti
comodamente, lontani da luci troppo vive, rumori, chiacchierii, le mani a palme
aperte, la destra sopra la sinistra, a fissare a occhi semichiusi il palmo
destro. Eliminare qualsiasi analogia. Esiste solo il palmo della nostra mano e
solo quello.
È
facile constatare come nello yoga non vi è nulla di insolito : quasi che dallo
yoga noi pretendessimo qualcosa di radicalmente differente, sin dal suo primo
momento.
Lo
yoga suggerisce nulla di nuovo, di misterioso, sono atteggiamenti spontanei,
che non contraddicono nessuna morale, nessuna religione.
Lo
yoga è innanzitutto un mezzo di difesa spontaneo e naturale contro i dardi che
il progresso e la vita quotidiana lanciano in continuazione contro la nostra
serenità e il nostro equilibrio.
Lo
yoghi si fissa su un'unica idea, eliminando le altre; poi elimina l'idea stessa
per una concentrazione pura che è visione dell'assoluto.
Lo
yoghi si limita soltanto a sconsigliare tutto ciò che potrebbe recare un
indebolimento all'organismo e si trova nella situazione intermedia perché si
oppone sia agli eccessi sia alle privazioni : il giusto messo : il MADHYAMA
PRATI….(?) come ebbe da affermare diversi secoli or sono Gautama.
Il
suo scopo è oltretutto, quello di far rinascere l'uomo a una nuova e doverosa
forma di rispetto e di cortesia innanzitutto verso se stesso.
Lo
yoga è una necessità remota nel tempo, di elevazione dell'intelletto sopra il
limite dell'uomo.
LO YOGA NELLA VITA LAVORATIVA
Noi
occidentali associamo lavoro a sofferenza, dolore, sacrificio.
Essere
yoghi significa non sentirsi né condannati né asserviti ai propri compiti
quotidiani.
Lo
yoghi guarderà il cielo e non i titoli del giornale.
Lo
yoghi i nautobus ; tra il rumore, tra la folla, lui non parla.
Lo
yoghi in auto ; nessuno o quasi incidente, non ha spirito di competizione, non
beve, non ha sonnolenze dovute ad una digestione pesante. Testa libera, mente
ben nutrita, braccia rilassate, notevole lucidità.
La
donna yoghi deve far in modo che tutte le incombenze del giorno siano
assimilate e amalgamate con tutto il resto.
Si
fa appaunti e orari, si concentra su ciò che ha e non su quello che le manca, è
riuscita a distruggere in sé l'idea del lavoro come fatica.
"Il
saggio non gioca" : vincendo ruberebbe la quota di un altro vincitore
(???)
Appena
terminato il lavoro, egli abbandona il proprio io professionale e poi non parla
di lavoro.
Egli
si è persuaso dell'utilità di ciò che compie. C'è chi esegue il proprio lavoro
passivamente, onestamente ma senza entusiasmo.
Di
yoghi ve ne sono di più tra gli artigiani, i coltivatori, gli artisti. Cioè tra
coloro che hanno la sensazione di creare.
Quando
lo yoghi ha la sensazione che il suo mezzo di vita è giusto, ha percorso lo
yama (primo degli 8 stadi verso la conoscenza).
1. YAMA primo
degli 8 stadi verso la conoscenza
2. NIYAMA ottimismo,
pulizia, studio e sobrietà
3. ASANA studi
ed esercizi fisici
4. PRÂNÂYAMA tecnica
della respirazione
5. PRATYANARA setacciamento
capacità mentali
6. DHÂRANÂ localizzazione
puntuativa
7. DHYANA concentrazione
rivolta ad un punto
8. SAMÂDHI che
realizza l'integrazione mentale di tutte le cose nel loro insieme o
singolarmente.
Lo
yoga non lascia mai la certezza per l'incertezza non gioca con la sua buona
situazione con un colpo di testa.
Lasciar
traccia del suo nome, orgoglio di erigere ceppi marmorei, coniare medaglie per
ogni evento, scrivere diplomi in ogni circostanza. Ciò nasce da un bisogno
tipicamente europeo : quello di sentire il proprio lavoro come utile.
Lo
yoghi lavora perché è felice di vivere e non perché il mondo sappia che egli
lavora.
LO YOGA E LA LINEA FEMMINILE
L'alimentazione
occidentale impedisce spesso alla donna di conservare la propria linea naturale.
La nutrizione e la moda. La passeggiata deve restare l'esercizio di base per
una donna condotta per almeno 1 ora e 1/2 senza fermate su itinerari bene
arieggiati.
Non
bisogna mai permettere che i sogni a occhi aperti invadono le nostre forze
mentali coscienti.
Alternare
camminare punta in piedi e pianta a terra.
A
causa dei tacchi si riceve il tremito, vagoni bus che affaticano muscoli e
cervello che trasmette a tutto il corpo queste vibrazioni.
Ne
la salute e neppure il fascino si sono mai misurati in cm.
Sulla
testa un vocabolario.
Un
quaderno lista cose piacevoli e spiacevoli che durante i giorni del mese sono
capitate.
Chiave
per scoprirsi e penetrare meglio dentro al mistero che esso racchiude, cioè il
significato di avere una vita fatta di giorni singoli in cui esiste la
necessità di essere nuova e rinnovata rispetto l'alba precedente.
La
nostra yoghi non parla mai al condizionale non dice mai se.
RIASSUNTO REGOLE
1. siate ottimisti e allegri
2. siate fiduciosi in voi stessi e nel
prossimo
3. amate la natura e le cose semplici
4. siate retti e giusti
5. siate caritatevoli e aiutate il prossimo
6. nutritevi con cibi sani e semplici
7. rilassatevi ogni qual volta ne avete
occasione
8. dominate i vostri nervi
9. allenate la vostra mente alla concentrazione
e all’attenzione
10. dedicate ogni giorno un po’ del vostro tempo
allo yoga.
ESERCIZI
1.
PRARTHANASANA (posizione di equilibrio)
Posizione
eretta, piedi uniti raccolgono il peso del corpo, muscoli rilassati. Mani in
preghiera o tese ai lati del corpo; le pale delle mani rivolte in avanti, dita
unite, braccia distaccate dal corpo.
La
mente dovrà riposare cioè pensare a nulla; eliminare i pensieri nascenti.
Sguardo su un oggetto senza prenderlo in considerazione.
Educa
il proprio equilibrio, favorisce la circolazione spinale, rettifica la
posizione eretta dell'individuo.
2. TALASANA (posizione per aumentare la
statura)
In
piedi. Pertanto si allargano i piedi di circa cm 30 fra di loro, torace in
fuori, le braccia tese ai lati del corpo, le palme devono toccare le cosce.
Adagio si solleverà in avanti il braccio destro, la palma della mano risulterà
a questo punto rivolta a sinistra, mentre l'altro braccio resterà fermo.
Inspirare contemporaneamente e lentamente al movimento del braccio sino a che
questo non sarà in altro. In sincronia all'emissione dell'aria e al
sollevamento del braccio alzare i talloni da terra restando in equilibrio sulla
punta dei piedi. Poi ritornare nella posizione di prima espirando lentamente.
Riabbassare i talloni e il braccio, facendo compiere a quest'ultimo il ritorno
da dietro le spalle, eseguendo così, a esercizio completo, un cerchio. Eseguire
per due volte questo esercizio, poi alternare il braccio.
Questo
esercizio lo si può variare usando contemporaneamente tutte e due le braccia.
Oppure sollevando lateralmente le braccia invece che in avanti.
Infine
incrociando le braccia in alto sopra il capo. I benefici di questi esercizi
sono : il torace tende gradualmente ad aumentare di volume, i muscoli
respiratori vengono rafforzati, i polmoni si tonificano, lo scheletro riceve
uno stimolo e la crescita ossea viene favorita.
A
questo punto alcuni saranno scettici ma Shri Yogendra, nell'Istituto di Yoga di
Bombay ha potuto dimostrare con esperimenti del genere che alcune persone che
avevano superato la maturità da alcuni anni hanno ottenuto dei risultati
positivi e la loro altezza è risultata maggiore.
3. KONĀSANA (posizione ad angolo)
In
piedi, gambe divaricate, braccia lungo i fianchi.
Tenendo
le gambe tese, ci si piega a destra inspirando lentamente; il braccio destro
dovrà scendere sino a che la mano scivoli sul fianco esterno del ginocchio
destro. L'altro braccio si alzerà sincronicamente e si piegherà al gomito in
modo che la mano sinistra si trovi sotto la rispettiva ascella. Tenere il
respiro per qualche secondo; espirando l'aria ritornare con lentezza alla
posizione primitiva. Dopo una pausa di qualche secondo effettuare lo stesso
esercizio con l'altro braccio.
4. VRIKSHĀSANA (posizione dell’albero)
In
piedi. Reggetevi su una gamba. Sollevate l’altra in avanti e piazzate il piede
in cima all’altra coscia.
1)
spostare la testa da una parte e dall’altra con una piccola contrazione a
ciascuna estremità;
2)
spostare la testa avanti e indietro senza assolutamente sollevare e abbassare
il mento;
3)
piegare la testa prima da un lato e poi dall’altro;
4)
far pendolare il capo dritto in avanti col mento sul petto e indietro con la
bocca spalancata e rilassata;
5)
far pendere liberamente la testa in modo che giri attorno semplicemente per
forza di gravità, prima da un lato, poi dall’altro;
6)
stirare il collo con un suo movimento traente e con vari piccoli laterali per
scioglierlo.
(Ricordatevi
che siete giovani quanto il vostro collo dimostra).
Per
equilibrio, cuore, polmoni. Per evitare la perdita dell’equilibrio, inoltre, la
mente è costretta a concentrarsi meglio sui movimenti fisici.
5. TRIKONĀSANA (posizione a triangolo)
In
piedi, braccia lungo i fianchi, gambe e piedi uniti, inspirare lentamente,
tenere l’aria nei polmoni. Espirare poi, chinandosi in avanti, braccia e mani
tese verso terra, conservare le gambe ben ritte, cercare di toccare con le dita
delle mani le punte dei piedi, poi respirare normalmente. Tenere l’aria per
qualche secondo, infine espirare. Per ultimo risalire nella posizione primitiva
inspirando lentamente. Per il collo, gli addominali, gli organi pelvici, spina
dorsale, tronco, vista.
6. GARUDĀSANA (posizione dell’aquila)
In
piedi, sollevare in avanti la gamba destra, piegandola. Fermarsi. Spostarla a
sinistra, avanti all’altra gamba, indi portare il piede destro indietro
girandolo attorno al polpaccio della gamba sinistra, facendo presa con il piede
e la caviglia sulla parte in basso della gamba, in modo che la gamba destra
risulti avvolta attorno alla sinistra. Stare in equilibrio.
7. YÂSHTÎKĀSANA (posizione del bastone)
Schiena
a terra. Corpo disteso con braccia ritte oltre il corpo. Mani col palmo in
alto. Inspirare lentamente. Tenere l’aria inalata stirando il corpo.
Abbandonare la tensione e rilassarsi mentre l’aria viene esalata.
Questo
esercizio aumenta la lunghezza delle gambe e della spina dorsale.
Tonificato
il sistema respiratorio è facilitato nella crescita e nei movimenti. Migliora e
corregge la linea del corpo. Tesi e rinvigoriti muscoli addominali e pelvici.
8. SAVASANA (posizione di abbandono)
Schiena
a terra. E' la posizione del cadavere; il corpo è abbandonato a terra completamente
rilassato e inerte. Capo a nord, piedi a sud. Occhi e bocca chiusi, le braccia
lungo il corpo, i palmi verso il basso, piedi allargati, calcagni uniti.
Concentrarsi sui muscoli, percepire i vari stati di rilassamento dalla punta
dei piedi, risalendo al cranio. L'attenzione è rivolta a ogni parte del corpo e
poi alla respirazione osservandone il ritmo, il movimento, le fasi
Iniziare
volontariamente a controllare dolcemente la respirazione, ritmandola
deliberatamente in maniera che la lunghezza il tempo impiegato
nell'inspirazione sia approssimativamente uguale a quello dell'espirazione.
L'ultima parte di questo esercizio consisterà nell'aumentare il volume e il
tempo dell'inalazione a quello d'esalazione del respiro.
FASE
MENTALE. Per prima cosa si dovranno lasciare liberi i pensieri di snodarsi a
loro piacimento e poi si cercherà di controllarli con dolcezza, non appena si
presentano, allo scopo di eliminarli dall'area della coscienza.
La
ripetizione di questi esercizi di allenamento porterà a saper mantenere un
vuoto mentale nel quale non si pensa a nulla per una completa tranquillità e un
generale stato di riposo che non deve scivolare nel sonno; pertanto occorrerà
sorvegliarsi onde non restare svegli. Da effettuare mattina e sera. Sarà molto
proficuo se lo si effettuerà all'aria aperta.
Savasana
aumenta l'eliminazione delle tossine; elimina la stanchezza fisica e mentale;
cura il sistema nervoso, il cuore, la circolazione, la nevrastenia; è contro
l'agitazione, la timidezza, l'irritazione.
Il
trattamento di questo asana rappresenta anche un efficace metodo per la propria
estetica. Il rilassamento costante del volto porta ad eliminare le rughe.
9. PAVANAMUKTASANA (posizione dei gas
intestinali espulsi)
Schiena
a terra. Questo esercizio non va bene per chi ha coliti o deboli muscoli
addominali.
L’esercizio
è effettuato in tre modi e in tre posizioni e cioè quella sinistra, quella
destra e quella completa con tutte e due le gambe. L’addome dovrà essere
ritratto in dentro il più possibile. Lo si può fare anche da seduti. Meglio
alla sera prima di addormentarsi, Questi esercizi espellano i gas tossici che
si generano nell’interno degli intestini.
SINISTRA
Coricati
sulla schiena, si effettua la respirazione completa, si esala l’aria e si piega
il ginocchio sinistro. Con le braccia intrecciate abbracciate il ginocchio che
verrà così premuto contro l’addome e il petto, mentre l’altra gamba rimarrà
ferma e tesa per terra.
DESTRA
Come
sopra solo con la gamba destra.
COMPLETA
Con
tutte e due le gambe.
10. KÛRMĀSANA (posizione della
tartaruga)
In
ginocchio, natiche sui talloni ben uniti, tronco eretto, mani sulle cosce o
sulle ginocchia.
Si
inspira lentamente alzando le braccia tese in avanti. Tenere l’aria.
Espirando
chinarsi lentamente in avanti con il corpo e le braccia tese, palme verso
terra. Natiche sempre sui talloni. Toccare il terreno con mani e fronte.
Ritrarre avambracci in modo che i gomiti tocchino le ginocchia. Tendere
nuovamente le braccia e risalire (anche con le caviglie incrociate).
Aumenta
il potere della digestione, rinforza muscoli dorsali, delle braccia e delle
gambe.
11. IL MOVIMENTO ONDULATORIO (posizione
della tartaruga)
Sedete
con le ginocchia in alto e le mani strette sotto le ginocchia. Inclinatevi in
avanti e poi dondolate indietro. Ideale prima di mettersi a dormire.
Per
: petto, braccia, schiena, gola, collo, circolazione, tiroide, voce, nervi,
faringe, ghiandole salivari e udito.
12. YOGA MUDRÂ (il simbolo dello yoga)
In
posizione Loto, braccia dietro la schiena, la mano destra prende il polso
sinistro, inspirando lentamente e profondamente. Esalando l’aria ci si china in
avanti; talloni contro addome, fronte sul pavimento. SI ritorna inspirando.
Per
sistema nervoso, colonna vertebrale, regione pelvica, addome, stitichezza,
debolezza sessuale.
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