mercoledì 23 maggio 2012

Non più elementi morti per vivere

Non più alimenti morti per vivere
F. Benvegna - F. Delor - J. Fleischanderl - A. Giannone 
Associazione Igienista Italiana
Associazione Vegetariana Italiana


Ho comprato questo libro che mi incuriosiva.
Non è recente, è del 1994 ma lo considero veritiero e illuminante.

Alcune cose sono state superate da altri studi.
E come tutte le cose, va preso con cautela e integrato.

Ma è interessante anche vedere com'era la situazione negli anni 90.
Era difficile trovare prodotti integrali, chi li produceva correva pure rischi legali e doveva farli passare per "dietetici".

La scritta che il consumatore se ne prendeva le responsabilità, certo non lo incoraggiava a comprarli!!


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Pag. 9 -10
Umanità schiava di consuetudini errate.
Ripristinare condizioni di equilibrio e armonia per la salute e per l'evoluzione umana con l'alimentazione.
L'importanza degli alimenti INTEGRALI.
I processi di raffinazione, utilizzati per quell'idea di purezza, eliminano non le impurità ma le sostanze nutrienti.
Il risultato sono cibi morti, privati da tutte le loro componenti, solo per un risultato bello solo esteticamente, e quindi più ghiotto e facile da vendere per noi consumatori affamati, ignoranti e sprovveduti.
Ma non sono è raffinato: il prodotto è anche addizionato a conservanti, coloranti, aromatizzanti. Così è più "buono" in bocca, può essere conservato più a lungo, ha bisogno di meno cure, quindi meno costi e più produzione.
Alla fine è una questione di commercio e denaro.

Pag. 11
Hanno tolto l'importanza del pasto, del momento in cui si mangia, del tempo che si dedica a sedersi a tavola.
Il lavoro, la frenesia, la società ci hanno costretto a far del pasto una cosa veloce, a mangiare cose precotte, a far velocemente la preparazione e ingoiare il tutto in pochi minuti.
Non bisogna perder tempo....
Tanto le industrie alimentari vanno sul sicuro. Potremo smettere di andare al cinema, comprare libri o altro ma non potremo mai smettere di mangiare. Sono esenti da crisi, quindi possono far quel che vogliono, anche intossicarci.
Il mercato crea falsi bisogni e poi ci accontenta con prodotti che li soddisfano.
Di nuovo interessi commerciali.


Pag. 12
La pubblicità non è a vantaggio del consumatore ma del produttore.
Coca Cola: liquido che corrode lo stomaco e distrugge l'equilibrio intestinale.
Subdoli psicologi, esperti di sociologia e marketing uniscono le forze per creare messaggi affascinanti, ritornelli e musichette che conquistano il consumatore, riuscirebbero a vendergli pure il veleno. Se poi la pubblicità è fatta dal nostro attore preferito, calciatore o cantante, o promette raccolta punti e premi, allora la mente dello sprovveduto è ormai ben più che agganciata! Anzi è convinto di aver fatto pure un affare!
E non si accorge che ciò che mette in bocca è per la maggior parte chimico e innaturale.


Pag. 13
Un grosso problema sono i prezzi.
Ogni volta che vado in supermercato vedo le persone scegliere prodotti con prezzi più bassi, e comprendo.
La crisi c'è; ed è normale che si cerca di far durare il proprio denaro il più a lungo possibile, soprattutto quando ce n'è poco.
I prodotti alternativi sono costosi. Chi li produce ha costi elevanti e difficoltà a vendere; l'alto prezzo è una conseguenza. Per abbassare i prezzi ci vuole che cresca la domanda. Più ci sarà domanda, più l'alimentazione naturale e sana sarà accessibile a tutti e non riservata a pochi come ora.
Ma la gente deve essere istruita e accompagnata.


Pag. 14
Nessun alimento sfugge alla contaminazione industriale. Noi siamo ciò che mangiamo. I cibi sono i mattoni per costruire il nostro corpo. Una volta che inghiottiamo ciò che tanto ci piace in bocca, diventa chimica nel nostro organismo. Non è detto che ai nostri organi piace ciò che piace al palato. E ci meravigliamo se ci ammaliamo! E diamo la colpa a Dio, alla sfiga, al destino....
In queste pagine il libro fa riferimento a delle legislazioni; sono andata a cercarle. Vediamole assieme.
 D.M. 30 agosto 1973 (raggi gamma)
D.M. 31 marzo 1965 art. 2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,13 (additivi, aromatizzanti, aggiustamento PH)
D.M. 04 dicembre 1967 (disinfettanti)
D.M. 22 dicembre 1967 (materie coloranti)

Pag. 19-20
Saltiamo un po' di pagine e arriviamo a pagina 19 che parla dello zucchero.
Lo zucchero presente nel regno vegetale è un elemento fondamentale per la vita. Insuperabile, insostituibile.
Ma negli zuccherifici questo zucchero naturale viene sottoposto ad un così lungo e complesso processo industriale di raffinazione (che ora trascuro e non vado nei dettagli) che il risultato è una materia sintetica e completamente MORTA.
La raffinazione gli porta via tutte le sue sostanze nutritive.
Cosa accade quando entra nel nostro organismo?
Ruba dal nostro corpo ciò che ha perduto!!
Lo zucchero si combina bene con il calcio, distrugge cioè ossa e denti.
Altera pure la saliva, e quindi l'attacco avviene anche all'interno della nostra bocca!
La storiella che i dolci fanno male ai denti è vecchia come nonna Papera!!
Ed è vera!!
E questa è la spiegazione (omessa) scientifica.
 
I glicidi di cui abbiamo bisogno non è il saccarosio (smerciato per zucchero) ma monosaccaridi, disaccaridi, polisaccaridi che poi il nostro organismo trasforma in glucosio, agente energetico per i muscoli che lo consumano durante ogni contrazione.


 

 

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