IL NASO
Protagonista
de Il naso è l'assessore Kovalev, che al proprio risveglio scopre di avere
perso il naso. In realtà è stato lo stesso naso a fuggire; quando Kovalev lo
ritrova, il naso è in uniforme da alto ufficiale e respinge il suo
proprietario. In seguito lo stesso naso viene arrestato da un gendarme mentre
cercava di espatriare e viene riportato a Kovalev. Alla fine, acconsentirà
spontaneamente a riprendere posto sulla faccia dell'assessore.
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IL CAPPOTTO
Il
cappotto è probabilmente la storia più celebre di Gogol'. Protagonista è il
mite e povero impiegato statale Akakij Akakievic Basmackin. Dopo un anno di
duro lavoro, Basmackin riesce ad acquistare un cappotto nuovo. Sfortunatamente,
questo momento felice termina subito perché la sera stessa il cappotto gli
viene rubato. Basmackin si rivolge alla polizia, a un "pezzo grosso",
ai colleghi; ma nessuno vuole aiutarlo. Morto di freddo poco tempo dopo, il
mite impiegato torna come fantasma e terrorizza i Pietroburghesi strappando
loro i cappotti per strada. Gogol caratterizza con la sua solita maestria un
personaggio minimo che assurge come il simbolo della disperazione umana
imbrigliata nello squallore della mediocrità.
Nell’VIII
capitolo, che rappresenta uno dei momenti più significativi della novella per
profondità descrittiva, analisi delle situazioni, esasperata introspezione
psicologica, il protagonista ritrova gli amici della prima gioventù: Hans
Hansen ed Ingeborg Holm. Tonio si rende conto che, nel sentimento originato
dalla gioia di vederli così felici e spensierati c’è la chiave del suo futuro e
del suo destino: essere un poeta, ma soprattutto un artista vero. Egli,
definito da Lisaweta Iwanowna un borghese su strade sbagliate, intuisce
(capitolo IX) che proprio il suo amore borghese sarà quello che farà la
differenza, perché sa esprimere, meglio di altri, il conflitto tra la vita e
l’arte.
Nikolaj Vasil'evič Gogol'
(Bol'šie
Soročincy, 20 marzo 1809 - Mosca, 21 febbraio 1852) è stato uno scrittore e
drammaturgo russo.
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