COME
VIVERE IN ARMONIA CON SE STESSI E GLI ALTRI
THOMAS PATRICK MALONE P.T. MALONE
Ogni
persona possiede un insieme di pulsioni e bisogni che vorrebbe soddisfare
subito; tuttavia, se facesse solo ciò che vuole, la convivenza pacifica con gli
altri sarebbe impossibile.
Il
raggiungimento del piacere soggettivo deve fare i conti con regole, divieti,
norme e condizionamenti imposti dalla società: col dovere insomma.
Il
dovere, in poche parole, è una specie di censore interiore incaricato di
moderare e convogliare tutti gli istinti verso un fine lecito, ed è influenzato
da fattori innati, dall'ambiente e dall'educazione impartita dai genitori.
Il
senso del dovere è l'impulso che spinge ogni persona a portare a termine gli
incarichi assunti, quelli che le sono stati affidati da altri o quelli presi
con se stessa.
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Se
il raggiungimento dell'obiettivo (come lavorare con profitto) costringe alla
rinuncia volontaria di piccole soddisfazioni quotidiane in vista di maggiori
soddisfazioni future, ogni azione può diventare pesante, faticosa, dolorosa.
Se
a tutto questo sommiamo poi le cattive abitudini imposte dai tempi affrettati o
per il nostro poco impegno verso noi stessi, poche ore di sonno, pasti
consumati a tempo di record, comprendiamo come la nostra salute corra
effettivamente dei rischi.
Quando
le tensioni raggiungono livelli eccessivi, impediscono anche di reagire
positivamente; preoccuparsi per il proprio tempo, ad esempio, specialmente per non averne abbastanza, è un
segnale di vita eccessivamente affrettata: questo è il momento in cui il nostro
corpo, con stanchezza e irritabilità, ci comunica che stiamo vivendo uno
stress.
Prima
che il nostro malessere diventi un circolo vizioso senza sbocco, occorre
fermarsi e regalarsi un po' di tempo per
lasciare che si ripristino i ritmi naturali, senza sforzi o costrizioni. Un
esercizio di rilassamento fisico scaricherà queste tensioni e le energie
circoleranno libere diffondendo il benessere generale.
Poiché
la pausa sarà comunque temporanea e sottrarsi al dovere non è possibile, la
soluzione più saggia è cercare di trasformarlo in piacere. Questo dipende tutto
dal nostro atteggiamento mentale.
Tutti
gli aspetti della vita di ogni persona riflettono il suo modo di essere e di
vivere, di percepire la realtà, ma vediamo che cosa si intende per percezione.
PERCEZIONE
=
insieme di attività che consentono all'uomo di conoscere la realtà . Non è un
meccanismo tecnico ma la somma di processi fisiologici/sensoriali e
psicologici.
La
nostra percezione della realtà, cioè cose ed eventi che formano il nostro mondo
e la nostra vita è strettamente personale e soggettiva; cioè ognuno di noi
percepisce il mondo che lo circonda filtrando gli avvenimenti e le sensazioni
attraverso l'esperienza personale che, proprio perché personale è diversa per
ciascuno.
Ciò
che è positivo per alcuni può essere negativo per altri.
La
conclusione è quindi : il modo iniziale di recepire uno stress è strettamente
personale , dovuto al proprio atteggiamento mentale.
Molte
parole subiscono strane trasformazioni, a mano a mano che si diffonde il loro
uso. Il significato originario, seguendo vari meccanismi psicologici tende a
variare, a modificarsi in modo più o meno marcato. Ci ritroviamo così ad usare
certe parole investendole di un significato diverso o distorto rispetto a
quello originario. La parola stress è una di queste, e non è una condizione del
tutto negativa, anzi, come vedremo è alla base di tutto il nostro processo di
crescita, evoluzione ed apprendimento.
STRESS
=
sforzo, spinta, qualunque condizione fisica, chimica, psichica che esercitando
uno stimolo sull'organismo ne provoca una reazione.
Alcune
forme di stress sono una risposta naturale, costruttiva e positiva.
Lo
stress è in relazione al rendimento; infatti molti professionisti come gli
atleti cercano di sviluppare un livello
di stress ottimale che permetta loro di migliorare le proprie prestazioni.
Chiunque è in grado di fare lo stesso: i sensi e la mente diventano più acuti,
le emozioni sono estremamente piacevoli.
Lo
stress è uno dei fattori che determinano la crescita del sistema nervoso.
Da
esperimenti fatti su animali si è appurato che il loro cervello aumenta di
volume se tenuti in ambiente ricco e stimolante. In ambiente povero non ci sono
modifiche. Non possiamo con questo dire che la grandezza è in relazione
all'intelligenza ma una più ampia rete neuronale e sinaptica può fornire una
maggiore possibilità funzionale. La crescita neuronale, quindi, è dipendente
dalla stimolazione ambientale.
La
crescita e l'elaborazione neuronale sono molto importanti per l'apprendimento,
la memoria e la compensazione della perdita delle cellule nervose; sappiamo che
quando queste muoiono non vengono sostituite.
Un
essere umano raggiunge la sua massima capacità di apprendimento e di
elaborazione a 5 anni. In questa condizione potrebbe surclassare in proporzione
qualunque altro adulto.
Questa
situazione ideale è dovuta al fatto che i primissimi anni di vita di un bambino
sono i più stressati di tutta la sua vita: deve imparare tutto: parlare,
apprendere e fronteggiare le scoperte considerando tutta la tensione che ne
deriva dove fattori importanti sono quelli psicologici legati ai rapporti
sociali.
La
quantità di stress a cui è sottoposto un bambino è veramente impensabile solo
che a questa età tutto è affrontato con un preciso atteggiamento mentale: la
scoperta; è un emozione stimolante e positiva e cimentarsi è un piacere per
affermare la propria individualità.
Gli
esseri umani possono esser divisi in due categorie: Davanti ad un bicchiere
contenente per metà un liquido ci sarà qualcuno che dirà "il bicchiere è
pieno per metà " e qualche altro che dirà il bicchiere è vuoto per
metà".
L'atteggiamento
mentale di ognuno di noi domina e modifica tutti gli aspetti della vita ed è
l'elemento che ci conduce a vedere la stessa vita come positiva o negativa.
La
vita è la vita: di per sé non è né negativa né positiva; è composta da
avvenimenti positivi e negativi ma questo è il prototipo standard. Sta a noi
vedere le cose di tutti i giorni con occhi diversi, e nelle situazioni gravi e
difficili questa nostra mentalità ci aiuterà a superarle con più coraggio.
Lo
stress in sé non è causa di malattie, né fisiche, né mentali, ma è piuttosto il
nostro atteggiamento mentale e la nostra incapacità di gestire che può fare
arrivare il livello quantitativo di stress a limiti preoccupanti.
Preoccuparsi
inutilmente produce altra negatività; vedere male, avere idee fisse di malattie
o altro porta per quel processo di simbiosi tra mente e corpo, a un
indebolimento delle difese naturali dell'organismo.
Ricordiamo
che mente e corpo comunicano e si influenzano a vicenda.
Essere
previdenti non significa preoccuparsi ma agire per prevenire al momento giusto
conseguenze non desiderate. La fiducia in se stessi non è presunzione, la
fiducia porta la forza di fare, affrontare e rimediare. L'atteggiamento mentale
positivo, l'ottimismo, è difficile solo all'inizio, poi diventa un modo di
vivere, di essere.
Quando
ci toglieremo gli occhiali neri che troppo spesso adoperiamo per guardare la
vita ci accorgeremo che ottimismo e positività sono una bacchetta magica.
E'
molto importante osservare con obiettività perché ci consentirà di
ridimensionare ogni problema. L'elasticità mentale, il prendere in considerazione
tutte le possibilità, è propria dell'intelligenza.
Liberarsi
dai pregiudizi, dal bisogno di giudicare e dalla paura di essere giudicati è
umanamente un grosso passo di maturità e libera da tensioni.
Tensioni
e ansia fanno comunque parte della vita e della crescita ed è giusto che sia
così; ci si può impegnare a viverli nel modo giusto sotto un'altra angolazione.
Incominciamo
offrendoci una possibilità. In molte situazioni cambiare stile di vita potrebbe
essere la parola magica per migliorare.
La
fortuna, il destino o il caso ma soprattutto le nostre scelte, spesso fulminee
e non consigliate dalla ragione, sono le tessere del "puzzle" della
nostra vita, la causa di ogni avvenimento. Siamo impotenti davanti alle
tragedie, ma possiamo fare molto per noi stessi e indirizzare la nostra
esistenza verso lidi migliori.
Innanzitutto
si deve conoscere se stessi.
•
Cerchiamo di capire cosa vogliamo veramente, cosa ci fa piacere, a cosa siamo
portati.
•
Consideriamo i nostri limiti e possibilità.
•
Non inseguiamo il mito del super uomo/donna, ognuno di noi è unico e stà tutta
qui la nostra bellezza. Non pretendiamo la perfezione e non sentiamoci in colpa
se non si riesce a fare quello che ci si è prefissati. Non è grave non riuscire
a realizzare tutti i nostri scopi, Il grave è non avere scopi da raggiungere.
•
Dominiamo i nervi e rilassiamoci ogni qual volta possiamo.
•
Il nostro obiettivo è il nostro benessere: rispettiamo cioè le principali norme
igieniche, il che significa alimentarsi in modo equilibrato, dormire le ore di
cui abbiamo bisogno, detergere quotidianamente il proprio corpo e curare il
proprio aspetto fisico soprattutto quando non se ne ha voglia e magari
indossare qualcosa di colore vivace.
Per
riuscire al meglio in tutte le nostre mansioni e ricavarne soddisfazione è
necessaria una buona organizzazione del lavoro e del tempo libero cercando di
distribuire i vari compiti nell'arco della giornata.
Tra
tutte le nostre attività ricordiamoci quella di vivere, e non mettiamo mai in
secondo piano le persone che amiamo.
L'ATTIVITA'
FISICA, quella MENTALE e una ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA
sono
i pilastri su cui poggia la salute.
L'ATTIVITA'
FISICA
L'attività
fisica migliora il corpo e da una sferzata al metabolismo.
L'organismo
infatti continua a bruciare più calore anche quando si smette di fare sport.
L'esercizio fisico fa aumentare la massa muscolare e più muscoli si hanno, più
aumenta il consumo di energia per il metabolismo.
Il
tessuto muscolare (massa magra) è infatti molto più attivo del tessuto adiposo
(massa grassa). Mediamente un chilo di muscoli consuma da tre a cinque volte
più di un chilo di grasso.
In
mancanza di sport basta anche la passeggiata all'aria aperta, la pedalata in
bici, le scale invece dell'ascensore e così via.
Muoversi
lubrifica anche gli ingranaggi del cervello. L'attività fisica migliora la
circolazione anche in testa: così la maggior quantità di ossigeno a
disposizione del sistema nervoso fa aumentare la potenza cerebrale.
Post
prandium aut stabis aut lento ambulabis : dopo pranzo o riposerai o camminerai
lentamente.
Non
consumate mai un pasto pesante nelle tre ore precedenti l'attività sportiva.
Consumare
i pasti nelle prime ore del giorno aiuta a tenere alto il metabolismo.
Per
dimagrire, aumentare l'attività fisica e migliorare l'alimentazione ma non
smettere di mangiare.
Quando
il corpo umano riceve poco cibo, reagisce come quello dei cammelli e degli
animali che vanno in letargo: rallenta i vari processi fisiologici, diminuendo
il dispendio energetico per il metabolismo; una reazione di difesa, un
meccanismo prezioso che è stato funzionale alla sopravvivenza della specie.
L'organismo
poco rifornito rallenta il proprio metabolismo e "impara" a bruciare
meno grassi. Una riduzione calorica può provocare inoltre disturbi : riflessi
spenti, pressione bassa, affaticamento, diminuzione della massa muscolare
"smontata e mangiata" da un organismo che ha imparato a fare di
necessità virtù consumando sempre meno energie per funzionare.
L'ATTIVITA'
MENTALE
Teniamo
sveglio il cervello l'organo principale del corpo leggendo, coltivando hobby,
ascoltando musica, partecipando a conferenze, qualunque cosa sia cultura in
genere possibilmente diretta e non solo televisiva.
Ricordiamo
che il cervello guida in un certo senso i processi di invecchiamento e li
rallenta se mantenuto giovane.
Strumenti
per fare ginnastica col cervello sono per esempio : il gioco degli scacchi, le
parole incrociate oppure la lettura, la conversazione e l'interesse per tutte
le faccende umane. Ottimo esercizio è suonare uno strumento musicale che fa
scaricare al cervello una raffica di ordini.
Sembra
poi che ascoltare la musica di Mozart aiuti a pensare più velocemente.
L'intelligenza
va esercitata a conoscere, riflettere e discutere su tutto e la mente va
allenata alla concentrazione e all'attenzione considerando che la curiosità è l'anticamera del cervello.
E'
significativa ora una frase: sedetevi ad un fantasioso desco e affinerete la
mente e la parola.
Quale
occasione migliore quella di ritrovarsi a tavola con persone interessanti e
disposte al dialogo?
NON
STIAMO SOLI
Ricercare
la solitudine non è prevista nella nostra natura. L'uomo è un animale sociale e
come tale ricerca i suoi simili.
METODOLOGIA
PER STUDIARE
1) Non imparare mai separatamente nozioni e
concetti ma cercare sempre di organizzarli, di tenerli insieme, di creare
quanti più collegamenti e legami possibili. Sono utili tutte le associazioni
soprattutto quelle più stravaganti, che sono indelebili. Queste metodiche di
apprendimento, le mnemotecniche, sono utilizzate fin dai tempi di Aristotele.
2) Prima di ogni lettura pensare a tutto
quello che si sa sull'argomento che si sta per trattare.
3) Durante la lettura prendersi nota di tutto
ciò che non si capisce: termini, vocaboli, nomi o luoghi che non si conoscono,
sui quali poi condurremo delle ricerche.
4) Dopo la lettura ripetere a voce quello che
si è capito e poi metterlo per iscritto. Scrivere è un ottimo esercizio per la
mente e per la memoria. Riassunti, relazioni, schemi fatti da noi sono facili
da ricordare.
5) Importantissimo: verificare quello che si
ha scritto. Nelle operazioni di riassunto si può commettere l'errore di
tagliare troppo o escludere parole che danno un significato completamente diverso
alla frase o all'intero testo, correndo così il rischio di perdere il senso
dell'argomento o di memorizzare dati sbagliati. Quindi i riassunti sono utili
solo se fatti con impegno e scrupolo.
6) L'immaginazione aiuta la memoria.
Immaginare ciò che suggerisce la lettura è un ottimo stimolo per imprimere i
ricordi.
IMMAGINARE
AIUTA LA MEMORIA
Il
pensiero, l'idea, il ricordo sono immagini mentali cioè prodotte dalla mente.
Questo è il processo mentale che è alla base del funzionamento del nostro
cervello. Le immagini mentali possono rinforzare la memoria e contribuire per
un rilassamento più profondo e benefico. Le immagini mentali sono prodotte
dalla visualizzazione. Gli occhi vedono, la mente visualizza. I sogni ad
esempio sono intense visualizzazioni. Immaginare non è sempre "lavorare di
fantasia" è invece rappresentare con la mente, concepire, ricordare. La
nostra mente non distingue tra un esperienza che abbiamo realmente vissuto e
una situazione che abbiamo intensamente immaginato.
Esiste
in noi un fattore x che le rende ugualmente valide. Se volontà e immaginazione
sono in conflitto, è l'immaginazione a vincere; la mente da più valore a
quest'ultima.
Non
basta la volontà per cambiare le nostre abitudini.
EMISFERO
SINISTRO
razionalità
logica
analisi
linguaggio
scrittura
parola
EMISFERO DESTRO
creatività
fantasia
intuizione
sintesi
sogno
immagini visive
Una
specializzazione è naturale : uno scienziato avrà più funzionale l'emisfero
sinistro, un artista quello destro, ma è importante non censurare certe
attività per cui si è meno portati apparentemente.
La
situazione ideale sarebbe che entrambi gli emisferi avessero per noi la stessa
importanza, che lavorassero in equilibrio. Le personalità geniali come Eistein
e altri confermano questa tesi.
Le
vie per vedere positivo ed essere migliori sono innumerevoli; l'importante è
trovare quella più adatta al proprio modo di essere e sentire.
CARATTERISTICHE
DELLE ONDE CEREBRALI
Beta
21/12
cicli al sec.
Stato
di veglia, occhi aperti, sensi attenti, pensiero logico, tensione.
Alpha
12/7
cicli al sec.
Pre
sonno coscienza interiore rilassamento pensiero creativo intuitivo.
Teta
7/4
cicli al sec. Sonno, incoscienza
Delta
4/mezzo
ciclo al sec Sonno profondo
L'eccessiva
produzione di onde beta è paragonabile al tenere "su di giri" il
motore di un'auto: ciò procura danni. Anche in questo caso l'equilibrio e
l'armonia sono la situazione ideale. Se riusciamo a rilassarci, automaticamente
il nostro cervello produce onde alpha.
RILASSAMENTO
(livello alpha)
VISUALIZZAZIONE
AFFERMAZIONE
TENSIONE
= IRRITABILITÀ = DISTURBI PSICOSOMATICI = INSONNIA
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